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Archive for the ‘Rifiuti’ Category

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Comune Di Sant’Arcangelo Trimonte

Basta Immondizia da Napoli

Sant’Arcangelo Trimonte e il Sannio hanno già dato. Non accettiamo ulteriori sversamenti di rifiuti da fuori provincia in una discarica in frana, parzialmente sotto sequestro e al limite della capienza. (altro…)

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 di Nello Trocchia – Il Fatto Quotidiano – 10 febbraio 2011

L’entrata in vigore del sistema di tracciabilità del rifiuto è stata prorogata al giugno prossimo, ma intanto sono scomparse le sanzioni per le violazioni nel trasporto di rifiuti pericolosi. (altro…)

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Nell’ambito della rassegna “I colori del cinema, rassegna della biodiversità e della coesione sociale”, venerdì, 26 novembre 2010, ore 20,30, presso la libreria Masone Alisei di Benevento, Bmagazine, rivista per un’informazione partecipata, e il CODISAM, comitato difesa salute e ambiente di Sant’Arcangelo Trimonte, proietteranno alcuni video di loro produzione. (altro…)

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Immagini relative al 22 e 23 ottobre presso la discarica di Sant’Arcangelo quando i 7 tir (sui 45 previsti) dei rifiuti napoletani vengono scaricati.

Le cronache da “contrada munnezza”
http://www.bmagazine.info/

La rivolta dei cittadini di Sant’Arcangelo Trimonte all’ingiusta ordinanza di Caldoro sugli sversamenti di rifiuti da fuori provincia è stata troppo pacifica per attirare la sete di sangue dei tg nazionali. L’anziano ferito con protesi al ginocchio e gli spintoni delle forze dell’ordine con lividi e qualche caduta non sono bastati nemmeno per stuzzicare il palato del tg3, da taluni chiamato con una certa benevolenza “regionale”. Eppure i cittadini di Sant’Arcangelo, di Paduli e degli altri paesi sanniti intervenuti avevano molto da dire. In questo reportage non ci sono camion bruciati (mi rammarico di deludere i navigatori piromani). Vi sono però parole brucianti, piene di verve critica e talvolta comica, permeate di orgoglio e tenerezza. Immalinconite dalla consapevolezza che “emergenza su emergenza…. siamo finiti veramente nella merda”. Fortunatamente, questa volta, l’intreccio tra protesta popolare e intervento istituzionale è riuscito a fermare lo stupro territoriale.

Reportage di Alessandro Paolo Lombardo.

Si ringrazia Margherita Ranaldo (www.levanteonline.net) per le riprese dell’ingresso dei camion osteggiato dalla popolazione

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foto di alessio masone

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‘Acerra, omissioni sui dati di inquinamento’

OMISSIONI sui dati di inquinamento ad Acerra e l’ ombra dei clan, non dietro le ultime proteste, ma nella gestione delle discariche. Due accuse. Pesanti. E chiare. Il procuratore della Repubblica di Nola, Paolo Mancuso, davanti alla Commissione parlamentare per il ciclo dei rifiuti parla di una «situazione connotata, in questo momento, dalla cifra della confusione» con la difficoltà, «addirittura, da parte degli enti accertatori di poter entrare in possesso dei dati per una valutazione sui possibili rischi di inquinamento». (altro…)

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Questo video (in inglese), suggerito da Marta Kocsis (LIPU Benevento), racconta delle vicissitudine che deve attraversare un sacchetto di plastica per arrivare al luogo dove, nell’oceano Pacifico, si unirà a tutti gli altri sopravvissuti alle discariche e agli inceneritori!

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Qualiano. Il sindaco Salvatore Onofaro scrive al Presidente delle Rapubblica Giorgio Napoletano, al Comando di Polizia Provinciale di Napoli ed al Prefetto per stigmatizzare e denunciare nuovamente la recrudescenza di roghi di rifiuti che interessano il comprensorio del Giuglianese. “Un appello, un grido dettato da ragioni umane ed istituzionali per fare fronte comune ed estirpare dalla radice questo avvilente e nefasto fenomeno intriso di inciviltà, illegalità e che mortifica la vita e la legalità” dichiara il primo cittadino. (altro…)

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Il Consiglio dei Ministri da il via libera all’apertura di una seconda discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio, e i comitati vesuviani in lotta fanno sentire la loro voce.

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Comunicato Stampa
 
Stamane il presidio antidicarica di Chiaiano e Marano si è mosso in direzione della cava per portare uno stiscione all’interno della discarica dopo i fatti che hanno coinvolto il sottosegratario Bertolaso accusato di corruzione.
Una vergogna annunciata che i comitati ambientalisti denunciano da oltre
un anno, come denunciano la devastazione ambientale e l’attuale piano rifiuti fondato solo sulla garanzia degli affari, con megadiscariche e inceneritori e il boicottaggio attivo di raccolta differenziata e riciclo.
Gli attivisti sono stati bloccati dalle forze dell’ordine e dai militari all’inizio della cava e quindi per protesta hanno  bloccato per due ore l’ingresso e l’uscita dei camion nella discarica.

Ancora una volta, dopo i fatti che hanno visto tutti i massimi esponenti
dell’A.R.P.A.C. arrestati e sotto inchiesta da parte della magistratura, si
svelano retroscena che coinvolgono massimi esponenti delle istituzioni che
hanno devastato il territoio in maniera scellerata e, come abbiamo denunciato piu’ volte, non rispettando alcuna norma di legge (ricordiamo su tutti lo scandalo dell’amianto).

Il presidio lancia le prossimi mobilitazioni per il giorno 16 alle ore 21,30
per lo “Sveglionissimo del carnevale di protesta” con appuntamento alla rotonda Titanic di Chiaiano, mentre, per il giorno 18, saremo presenti sotto  palazzo Chigi per dire il nostro No alla riforma della Protezione Civile che,
visti gli ultimi avvenimenti, puo’ portare solo alla gestione privatistica e
delinquenziale dei servizi pubblici e dei beni comuni.

Chiediamo la chiusura e la bonifica della discarica, un altro piano rifiuti costruito sul rispetto dell’ambiente e della salute, il risarcimento da parte di Bertolaso e degli altri commissari dei danni che hanno fatto alle nostre comunità al posto dell’immunità che si volevano garantire per decreto!
 
Comitato per la difesa delle cave di Chiaiano e Marano (12.02.10)
 
per contatti: Ivo Poggiani 3331494219

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02 febbraio 2010 – Corriere del Mezzogiorno

Sodano: «Una densa nube di fumo
esce dal termovalorizzatore di Acerra»

L’ex senatore critico anche sulle modalità di controllo dopo che l’Osservatorio ha cessato le attività

NAPOLI – «C’è una densa colonna di fumo che esce dal camino dell’inceneritore, ma è solo la punta visibile di un problema che deve essere affrontato in tutta la sua drammaticità», denuncia Tommaso Sodano, responsabile nazionale ambiente del Prc, commentando le immagini contenute in un video amatoriale del 1 febbario, che mostra il cielo di Acerra invaso da una nube di fumo proveniente dall’impianto di località Pantano. «Quest’episodio riporta a galla per l’ennesima volta tutti i dubbi che abbiamo sollevato in questi mesi e che giacciono in un esposto-denuncia da me presentato alla Procura lo scorso 1 giugno. I dati sono allarmanti: dal 26 marzo, giorno dell’apertura dell’impianto, sono stati ben 191 (a fronte dei 35 previsti dalla legge) i giorni nei quali nella zona sono stati registrati sforamenti di Pm10, superiori al limite massimo», commenta Sodano.

OSSERVATORIO – «Inoltre siamo allarmati anche dalle modalità di controllo dell’impianto: lo scorso 31 dicembre per decreto l’Osservatorio sul termovalorizzatore ha cessato la sua attività, lasciando ora in mano all’A2A anche quest’aspetto. Non ci sembra corretto che sia l’azienda stessa a controllare il proprio operato. – puntualizza Sodano – Dove è finito il display coi dati in tempo reale delle emissioni che era stato promesso ad Acerra in piazza Duomo? Soprattutto che fine ha fatto la bonifica promessa che avrebbe dovuto riguardare una terra tanto martoriata, già prima dell’arrivo di quest’ecomostro?» «Tutte queste circostanze sconfessano qualora ce ne fosse ancora bisogno quanto ha affermato Bertolaso in questi mesi e ci inducono a ritenere che sia indispensabile un attento e severo controllo sul funzionamento dell’impianto da parte di un soggetto esterno. L’inceneritore – conclude Sodano – sta funzionando in spregio a tutte le norme ambientali comunitarie, ma anche di tutte le prescrizioni prese col comune di Acerra prima della sua apertura. In queste condizioni l’impianto funziona in regime di illegalità».

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Dalla scorsa notte un vasto incendio sta interessando la discarica di Taverna del Re nel territorio di Villa Literno dove si trovano ammassate oltre 100 mila ecoballe a cielo aperto e senza recinzione. Sul posto stanno operando tre squadre di vigili del fuoco al lavoro anche con le ruspe.

Il fumo si è esteso fino alla vicina strada Nola-Villa Literno creando disagi alla circolazione automobilistica. L’odore acre della combustione si è avvertito anche nella cittadina casertana di Villa Literno.

Intanto l’inceneritore di Acerra continua a sputare fumo denso : Video 

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La discarica di Lo Uttaro, nel casertano, sara’ il primo di cinque siti campani ad essere bonificato nei prossimi mesi. Ad annunciarlo e’ l’assessore all’Ambiente della Regione Campania Walter Ganapini, nel corso di un incontro per illustrare le diverse fasi del progetto.
Nel’area di 22 ettari periurbana a Caserta si trovano lo sversatoio di rifiuti solidi urbani per 10mila tonnellate provenienti dalla citta’ di Napoli e quello ex Ecologica Meridionale. La discarica nata per ospitare 5-600mila tonnellate di rifiuti “e’ stata trasformata vigliaccamente in un buco profondo piu’ di 30 metri contenente 2 milioni di tonnellate di rifiuti della cui natura poco sappiamo“, sottolinnea Ganapini.

Il percolato proveniente dai rifiuti, inoltre, incrocia la falda acquifera che passa a una profondita’ di 27 metri, “per cui per almeno 3 metri, 75mila metri quadrati, ci sono dei rifiuti nell’acqua che traslano i loro componenti direttamente nella falda diretta verso il mare“, dice ancora l’assessore che riconosce ai medici di base della zona casertana il merito di aver dato l’allarme per alti livelli di patologie tumorali.

“Fare una bonifica non significa tirare via una montagnola di rifiuti – spiega – ma si tratta di un’operazione tecnologicamente complessa che parte dall’asportazione dei materiali e finisce alla messa in sicurezza del sito. Questo significa anche bloccare a monte e a valle la falda acquifera in modo che non entri piu’ in contatto con i rifiuti“.

Sara’ l’Arpac, l’agenzia regionale di tutela ambientale, a effettuare la campagna di caratterizzazione mentre all’Arcadis spettera’ la gestione del progetto esecutivo. “Poi in un momento successivo avvieremo anche ogni percorso per rivalerci su chi ha operato questo danno all’ambiente. Per ora togliamo da Caserta quel cancro immondo che si chiama ex Ecologica Meridionale“, dice Ganapini. La altre quattro discariche che successivamente saranno bonificate sono Giugliano, Regi Lagni, nel napoletano, il territorio dell’ex raffineria Q8 a Napoli e le cave di Castelvolturno al confine tra provincia partenopea e Terra di Lavoro. Per le operazioni di bonifica al momento la Regione dispone di circa 60 milioni di euro, “mentre i soldi previsti per la compensazione ambientale, 280 milioni, non si sa ancora se sono disponibili“.

 “Io credo – e’ ancora Ganapini a parlare – che le societa’ provinciali debbano gestire dalla raccolta al trattamento dei rifiuti. Il decreto sembrerebbe lasciare intendere l’automatica assunzione in blocco dei lavoratori dei consorzi di bacino, ma siccome avevamo pensato di aprire al privato serio per dare una mano seria alla regione, io credo che questo debba avere la possibilita’ di selezionarsi il personale“.

(Fonte AGI)

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(Nostro articolo – Erika Farese – 01.12.09)

Nella serata di ieri presso la sala del Consiglio Comunale di Paduli, il Comitato, sorto su iniziativa dei cittadini di Paduli, e non solo, ha ufficialmente preso vita.

Il Sindaco di Paduli, il dott. Feleppa, nel discorso introduttivo ai lavori, ha annunciato formalmente la costituzione del tavolo istituzionale, dando notizia che il 13 Dicembre sarà la data prevista per la sua prima seduta, a cui prenderanno parte anche i rappresentanti del costituendo comitato.

In merito alla nomina del Presidente del Comitato, il Sindaco ha manifestato la sua volontà di vedere eletto un cittadino di Paduli. Al dott. Feleppa è stata sottoposta da Daniele Tufo, nominato nel corso della seduta portavoce del Comitato, la possibilità di far valere , nei rapporti con il tavolo istituzionale, quanto dichiarato dalla Convenzione internazionale di Aarhus, che, nel sancire il principio in base al quale il cittadino deve essere informato sulle tematiche ambientali,  attribuisce agli stessi cittadini il diritto di partecipare nella fase di elaborazione di piani, programmi e ai processi decisionali pubblici concernenti materie ambientali.

In sala molti i giovani presenti, insieme agli anziani del paese e un nutrito gruppo di cittadini di Sant’Arcangelo.

Il ruolo di Presidente pro tempore, al fine di agevolare i lavori elettivi degli organi dirigenti del Comitato, è stato assunto dal cittadino Enzo La Rocca. Primo compito da assolvere: stabilire la redazione di uno statuto e le modalità di elezione delle cariche.

Per il primo punto si è costituita ieri una commissione, composta da esperti di diritto, deputata a redigere, in pochissimo tempo, il necessario statuto del Comitato. Per agevolare ancora di più i tempi, il Codisam, di cui molti rappresentati erano presenti in sala, oltre ad esprimere la piena partecipazione e sostegno concreto al lavoro cui è deputato il nascente comitato, ha fornito copia del proprio statuto come fonte di ispirazione.

Rimandata a Mercoledì la seduta per assolvere alla parte formale della procedura: eleggere il presidente e i membri del direttivo. Intanto il Comitato, attraverso la volontà di tutti i partecipanti all’assemblea, esposta dal portavoce Daniele Tufo, ha manifestato l’intenzione di abbreviare il più possibile i tempi d’azione, data l’immediatezza del problema, decidendo fin da ieri di iniziare a stabilire un punto di contatto con gli altri Comitati, non solo limitrofi, ma anche regionali, aderendo al Co.Re.Ri., certo di poter ricevere, da parte di quest’ultimo, il sostegno e il supporto tecnico- legale, necessari in questa fase.

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(Nostro articolo – Erika Farese – 26.11.09)
Presso la Sala Consiliare della Rocca dei Rettori, l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Benevento, Gianluca Aceto, ha illustrato i punti salienti del piano per il trattamento del ciclo dei rifiuti.

Primo progetto operativo è la chiusura della discarica di Serra Pastore, sita a San Bartolomeo in Galdo. L’Assessore all’Ambiente ha assunto impegno formale di stanziare risorse finanziarie necessarie per quest’opera di bonifica, ammontanti a circa 100.000 euro, e prevedendo, per il termine dei lavori, massimo 25 giorni. Anche per la discarica di Tre Ponti di Montesarchio, ci sono notizie positive: nei prossimi giorni, l’assessore Aceto incontrerà i rappresentati del Comitato per discutere in merito alla bonifica della discarica.

Degna sicuramente di buon auspicio è il rapporto di consulenza che la Provincia sta intrattendedo sia con la Provincia Autonoma di Bolzano, sia con l’imprenditrice della Vedelago, Carla Poli, la quale nel suo centro di riciclaggio ha trasformato la concezione di rifiuto in quella di materiale da riutilizzo, arrivando a riciclare e trasformare circa il 98% dei rifiuti.

Per la società pubblica, l’assessore ha confermato il suo orientamento sul fatto che la stessa avrà al 100% capitale pubblico e che comunque sarà aperta alla partecipazione azionaria dei Comuni (fino al 49%). “Eviteremo di costruire carrozzoni pubblici: vogliamo, infatti, evitare – ha precisato Aceto – ad ogni costo di perpetuare i pessimi esempi di gestioni pubbliche fallimentari di servizi pubblici degli anni passati”. Per quanto concerne, infine, il Piano dei rifiuti, l’assessore ha ribadito che si punterà sulla raccolta differenziata spinta e sul “porta a porta”, rifiutando ‘in toto’ ogni ipotesi di trattamento a caldo dei rifiuti. Valida anche l’idea di studiare la tipologia dei rifiuti prodotti nella provincia di Benevento e la richiesta di ottenere i codici di accesso per addivenire alla conoscenza dei dati di afflusso dei rifiuti nelle discariche di Casalduni e Sant’Arcangelo Trimonte. (altro…)

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Il tour DEI RIFIUTI
ECCO COSA SI NASCONDE DIETRO LA FINE DELL’EMERGENZA
 
di Adriana Pollice, il Manifesto 21 novembre 2009

A Taverna del Re c’è la «cittadella delle ecoballe», alla foce dei Regi lagni vengono abbandonati i residui della raccolta differenziata. E ad Acerra l’unico inceneritore costruito funziona a singhiozzo. Viaggio in una regione dove la spazzatura rischia di rispuntare dal tappeto fatto stendere da Berlusconi e Bertolaso.

L’emergenza rifiuti in Campania è finita. Il premier ha fatto la sua macumba davanti alle telecamere e le tv sono passate a occuparsi d’altro. Allora il Coordinamento regionale rifiuti, che riunisce molte associazioni del territorio, si è autotassato per organizzare il secondo Spazzatour, invitati in prima file i corrispondenti esteri delle principali testate europee. È bastato sfilare lungo la bretella di collegamento verso Pomigliano d’Arco o nell’agro aversano per osservare come la terra dei fuochi continui a bruciare: «A Casaluce, Frignano, la tecnica è sempre la stessa – spiega Anna Fava – Si fanno piccoli cumuli con i rifiuti industriali, spesso anche eternit, poi per evitare esplosioni si copre con residui della lavorazione della carta o stracci, su tutto vanno gli pneumatici. Così si è sicuri che il fuoco prenda e bruci a lungo, quello che resta sono colline di ceneri tossiche». A Taverna del Re, nel giuglianese, c’è la cittadella delle ecoballe: un cumulo di rotoli di rifiuti ammassati, gli involucri di plastica a brandelli, immersi in un lago di percolato. Le foci dei Regi Lagni sono un monumento alla spazzatura: vengono abbandonati i residui della raccolta differenziata della plastica e della carta, quando la marea sale l’immondizia prende il largo facendo spazio per un altro carico.
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Martedì, 3 novembre 2009, alle ore 19.45

RIUNIONE DEL COORDINAMENTO REGIONALE RIFIUTI

La riunione si svolgerà nella sede della Rete Arcobaleno Benevento presso la Libreria Masone sita in Benevento, viale dei Rettori, 73F – 0824.317109.

Lista del Coordinamento Regionale Rifiuti della Campania 
http://www.rifiuticampania.org

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