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Progetto POR FSE 2007/2013. Obiettivo Operativo “Rafforzare la cultura delle pari opportunità” – D.D. n. 959 del 23/12/2009

“Avviso Pubblico per il finanziamento di progetti sperimentali per la realizzazione di orti sociali”.

IL DIRIGENTE IL IV SETTORE

Visto:
– la Deliberazione di Giunta Regionale della Campania n. 1658 del 30/10/2009, pubblicato sul B.U.R.C. n. 69 del 16/11/2009, di promozione della realizzazione di progetti sperimentali per la creazione di “Orti sociali”, finalizzati all’inclusione sociale di fasce deboli, così come individuate dal Piano Sociale Regionale 2009-2011 e di individuazione dei beneficiari i Comuni associati in Ambiti territoriali, anche in partenariato con soggetti del Terzo Settore;
– il Decreto dirigenziale n. 959 del 23/12/2009 del Settore Assistenza Sociale, Programmazione e Vigilanza nei Servizi Sociali, pubblicato sul B.U.R.C. n. 79 del 28/12/2009, di approvazione dell’Avviso Pubblico per il finanziamento di progetti sperimentali per la realizzazione di “Orti sociali”, rivolto alla creazione di una rete regionale di orti di città, in grado di assicurare l’inclusione sociale di soggetti svantaggiati, attraverso l’autoproduzione delle varietà agricole, l’educazione alimentare e ambientale, lo sviluppo della pratica del baratto tra i conduttori, il recupero delle colture della tradizione, lo sviluppo dell’agricoltura biologica, la promozione di nuove forme di socialità, la formazione nelle tecniche orticole biologiche e all’ortoterapia, la riabilitazione psicosociale, fisica e motoria;
– la proposta progettuale denominata “Coltiviamo la città”, redatta in risposta al sopraccitato Avviso Pubblico, dal Comune di Benevento, Capofila Ambito B1 e titolare della gestione, della supervisione, del monitoraggio e della rendicontazione del progetto e dalla Cooperativa Sociale “La Solidarietà”, responsabile delle attività di coordinamento del Progetto, e approvata con Deliberazione di Giunta Comunale n. 46 del 10/02/2010; – il Decreto dirigenziale n. 47 del 04/04/2011 della Regione Campania, pubblicato sul B.U.R.C. n. 23 dell’11/04/2011, di approvazione e ammissione al finanziamento del suddetto progetto sperimentale per la realizzazione di “Orti sociali”;
– l’Atto di Concessione sottoscritto in data 16/01/2012, tra la Regione Campania, in persona del Dirigente del Settore 01, dott. Antonio Oddati, e il Comune di Benevento, Ambito B1, rappresentato dalla delegata dott.ssa Annamaria Villanacci;

RENDE NOTO

– che il Comune di Benevento, Capofila Ambito B1, intende selezionare, attraverso il presente avviso, categorie di destinatari per la realizzazione del progetto “Coltiviamo la città;
– che il progetto “Coltiviamo la città”, della durata complessiva di n.12 mesi, prevede attività di formazione della produzione agricola e di stage presso orti sociali, con scopo di autoconsumo, così da incentivare l’attività ortocolturale nelle aree urbane e valorizzare gli aspetti sociali, culturali e ambientali del territorio;
– che le attività formative e di stage non prevedono alcun rimborso spese per i partecipanti, tranne assicurazione contro gli infortuni;
– che le categorie di destinatari sono così individuate:
– n. 50 persone disabili;
– n. 50 persone anziane;
– n. 15 persone ex detenute;
– n. 10 persone in misura alternativa alla detenzione;
– n. 15 immigrati;
– n. 20 persone affette da dipendenze patologiche;
– n. 50 minori.

Alla data del presente avviso per ciascuna categoria, i destinatari dovranno essere in possesso dei sotto elencati requisiti. Requisiti generali:
– residenza nel Comune di Benevento o domicilio solo nel caso di immigrati e/o soggetti in misura alternativa. Requisiti specifici per determinate categorie:
– persone disabili: idoneità specifica al lavoro manuale; attestazione della disabilità mediante verbale INPS d’invalidità e/o iscrizione presso il Dipartimento di Salute Mentale;
– persone anziane: età superiore ai 65 anni autosufficienti;
– persone affette da dipendenze patologiche: inserite in un programma di recupero;
– minori a rischio: età non inferiore ad anni 16.

La domanda di ammissione alla selezione, compilata sul modello appositamente predisposto, dovrà essere indirizzata in busta chiusa, pena esclusione, al Comune di Benevento Capofila Ambito B1, Viale dell’Università 2/A, entro e non oltre le ore 14.00 del giorno 28 aprile 2012, pena l’esclusione. Sulla busta va posta la dizione “Avviso pubblico di selezione per categorie di destinatari per la realizzazione del progetto “Coltiviamo la città”, approvato dalla Regione Campania con Decreto dirigenziale n. 47 del 04/04/2011, pubblicato sul B.U.R.C. n. 23 dell’11/04/2011”, pena l’esclusione. La domanda e le dichiarazioni in essa riportate, considerate sostitutive di certificazioni o di atti di notorietà, ai sensi degli articoli 46 e 47 del D.P.R. 28/12/2000, n. 445, per i fatti, stati e qualità personali ivi indicati, dovrà essere contenuta in busta chiusa con allegata copia fotostatica del documento di riconoscimento. Non saranno prese in esame le domande incomplete o pervenute oltre i termini previsti.

Il modulo di domanda può essere ritirato presso il Comune di Benevento, Capofila Ambito B1, IV Settore, viale dell’Università 2/A, o scaricato dal sito internet www.comune.benevento.it, presso la Cooperativa Sociale “La Solidarietà”, via Firenze Scuola Elementare “San Modesto”, e presso tutte le Associazioni partner del progetto. Le domande saranno valutate da un gruppo di valutazione istituito all’uopo. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi ai seguenti recapiti: Ufficio di Piano Comune Capofila Benevento tel.0824/772688–fax 0824/326211; Cooperativa Sociale “La Solidarietà” tel. 0824 54848. Benevento, 18/04/2012 Il Coordinatore dell’Ufficio di Piano Dott.ssa Annamaria Villanacci.

Il concorso è rivolto a tutti e per partecipare basta inviare una sola fotografia, secondo le modalità previste dal bando, all’indirizzo di posta elettronica: obiettivoterra3@fondazioneuniverde.it.

Scade il 25 marzo 2012.

Per visualizzare il bando clicca qui

La  fondazione Angelo Affinita ONLUS mette a disposizione 9 borse di studio, prefiggendosi di dare precedenza ai partecipanti in stato di maggior bisogno economico.

Di particolare interesse la sezione A (destinata agli alunni dell’ultimo anno della scuola primaria), La cicala risparmiosa: “si richiede al concorrente di inviare un elaborato, con particolare focalizzazione sul tema del Risparmio. Tipologia di elaborato: fiaba, disegno o piccolo manufatto realizzato con materiali di riciclo“.

 

 

 Alla memoria di Paola Quartini ed Elvio Fichera

Definisco “cacciatori a tutti i costi” quella tipologia di cacciatori che, ben lontani dall’esser guidati dalla necessità primordiale del sostentamento, uccidono soltanto per divertimento, per la soddisfazione di privare della vita creature indifese, colpendole allo sprovvisto o intrappolandole in tranelli altrettanto meschini.

Questo tipo di gioia nell’uccidere ha, a mio avviso, qualcosa di talmente patologico nel rivelarsi una gara cieca nell’azione omicida. Infatti, questi cacciatori “a tutti i costi” non si fermano neanche di fronte alle vite umane, come è successo non molto tempo fa nel genovese. Uno di questi “cacciatori ad ogni costo”, dopo aver sparato all’impazzata su ben 140 cinghiali, lasciandoli poi in mezzo alla carreggiata, colto dalla stessa furia omicida non risparmiò neanche le vite di Paola Quartini, una volontaria della LIPU, ed Elvio Fichera, una guardia forestale.
Ecco come questa razza di cacciatori risponde a chi osa intralciare i loro piani di sterminio: assassinando anche loro o minacciando di farlo.
“Per fortuna per voi è arrivata la polizia”, così hanno gridato i cacciatori, perchè altrimenti avrebbero fatto la pelle anche ai volontari LIPU andati in Sardegna con la speranza di salvare le vite di alcune specie di uccelli protette per legge. Ma i loro buoni intenti e il loro impegno gratuito sono stati ricompensati con minacce di morte. Minacce, per altro, reiterate anche via internet e facebook.
Ora io ho citato la LIPU soltanto perchè m’interessa più da vicino, ma senz’altro molte altre associazioni impegnate per la difesa degli animali hanno subito violenze non meno trascurabili da parte di questi soggetti labili.

Di fronte a tutto ciò, mi chiedo e richiedo il motivo di tale crudeltà. Come fanno questi cacciatori a gioire nello sparare, quando nel mirino non ci sono peluche da vincere in una bancarella del tiro al bersaglio (è lì che dovrebbero andare a divertirsi!), ma animali indifesi e innocenti che hanno tutto il diritto di rimanere nel loro habitat, proprio come ognuno di noi ha diritto alla vita??

Questa crudeltà mi pare ancor più disumana se penso ai passerotti, ai pettirossi e a tutti quegli uccellini che nella loro delicatezza e fragilità reputo quanto di più puro ci sia su questa terra.
Ecco perchè non trovo altra spiegazione che l’ipotesi di un disturbo psichico associante una smisurata voglia di sentirsi “forti”, “potenti” e “invincibili” a un grave sfogo sadico. Quest’ipotesi chiaramente non li giustifica, ma dovrebbe porre, anche legalmente, un limite drastico al loro uccidere.
Se a nulla serve l’intelletto umano per fermare questa folle foga assassina, in cosa saremmo migliori degli animali?

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Stefania Iannella

Due poiane e un falco pellegrino sparati in provincia di Benevento


E’ una triste storia quella dei tre uccelli rapaci impallinati sul finire del 2011 in provincia di Benevento. La LIPU beneventana denuncia tali azioni illegali dopo avere avuto i responsi delle indagini autoptiche effettuate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno.

La prima a giungere morta alla sede LIPU di Benevento, trasportata dal Corpo Forestale dello Stato (Comando Stazione di S. Agata de’ Goti), è stata una poiana (Buteo buteo) proveniente da Amorosi.

In seguito un’altra poiana è arrivata in fin di vita alla sede della LIPU beneventana nella serata del 26 dicembre, raccolta nel comune di Durazzano da un cittadino sensibile e responsabile. Le gravissime ferite all’ala, ma in particolare al centro del petto, hanno fatto sì che l’animale morisse poche ore dopo e soprattutto prima di poter essere trasportato, nella mattinata del giorno seguente, al Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU a Casacalenda (CB).

Il 28 dicembre invece è stata la volta di un falco pellegrino (Falco peregrinus) segnalato alla LIPU da un altro cittadino attento alla natura che lo ha ritrovato morto vicino la sua abitazione in contrada S. Francesco nel territorio comunale di Benevento.

Il responsabile del settore Antibracconaggio della sezione LIPU di Benevento, Martino Ugo Izzo, dichiara a proposito: “Quanto avvenuto è gravissimo visto che tutti gli uccelli rapaci rientrano tra le specie particolarmente protette dalla Legge n.157 del 1992 e tali atti di bracconaggio costituiscono un reato penale”.

Continua ancora il rappresentante della LIPU: “Bisognerà incontrarsi con gli Enti territoriali competenti e con le Forze dell’Ordine a cui spetta l’attività di antibracconaggio, come il Corpo Forestale dello Stato e la Polizia Provinciale senza escludere gli altri Corpi, per vedere di intensificare i controlli sul territorio. Inoltre va capito come questi Organi di Polizia possano essere coadiuvati dalle guardie volontarie delle Associazioni Ambientaliste. Il problema è grave e proprio per questo non va sottovalutato e affrontato il prima possibile”.

Intanto la LIPU-Benevento ha già fatto recapitare al Comando Stazione di Cerreto Sannita del Corpo Forestale dello Stato il primo responso dell’Istituto Zooprofilattico, riferito alla poiana ritrovata impallinata nel comune di Amorosi, per avviare la procedura di denuncia per tale atto di bracconaggio. Nei prossimi giorni saranno consegnati agli altri comandi stazione competenti i responsi relativi alla seconda poiana e al falco pellegrino per avviare la medesima procedura.

LIPU – sezione di Benevento

LUCCIOLE PER LANTERNE – LUCIÉRNAGAS POR LINTERNAS

Mario e Stefano Martone

film/documentario
logo Produzionidalbasso 

Un documentario su tre donne e la costruzione di cinque grandi dighe nella Patagonia cilena. Il documentario è in fase di realizzazione. Abbiamo attivato questa produzione dal basso per andare avanti nel progetto.
Funziona così: vi registrate, prenotate una (10 €) o più copie, senza pagare, e diventate nostri coproduttori. Solo se a febbraio avremo raggiunto la cifra che abbiamo fissato, sarete contattati per il pagamento (con postepay, paypal, bonifico bancario). All’uscita del film, nella primavera del 2012, vi sarà recapitato via posta il dvd.
Contiamo sul vostro sostegno!http://luccioleperlanterne.wordpress.com/

Sinossi

Nel 1981 Pinochet privatizza la quasi totalità delle risorse idriche in Cile. Nei trent’anni successivi i diritti per lo sfruttamento dell’acqua vengono ceduti a grandi imprese e multinazionali interessate a costruire grandi dighe per produrre energia idroelettrica ad uso delle miniere del nord.

Berta è una delle persone che negli anni ’90 ha perso la sua terra, insieme a centinaia di famiglie, costrette a lasciare le proprie case e ad assistere all’inondazione dei propri campi. Marisol subirà la stessa sorte se verranno realizzate le altre dighe che Enel intende costruire sui fiumi della Patagonia cilena, una delle maggiori riserve d’acqua dolce del pianeta. Claudia attraverso la sua trasmissione alla radio, dà voce alla loro angoscia e prova a resistere al gigante che sta per calpestare la Patagonia.

Tre donne, legate alla propria terra, che a centinaia di chilometri di distanza tra di loro condividono un dolore, una rabbia, un destino.

Natura in Festa con Lerka Minerka, Crossroads, Cai Benevento e le altre associazioni della Rete Arcobaleno: Giornata dell’escursionismo sannita nelle colline del Fortore
 
Domenica, 8 gennaio 2012, Lerka Minerka, Crossroads, Cai Benevento e le altre associazioni della Rete Arcobaleno promuovono la sesta edizione di “Natura in festa”, giornata dell’escursionisma sannita. L’appuntamento del 2012 prevede un’escursione di quattro ore nelle colline del Fortore, tramite un percorso a piedi che, adatto a tutti (del tipo turistico), alle 9.30, inizia al Mulino Ielardi (località Calise, San Giorgio la Molara) per terminare nel centro storico di Molinara, dove, alle 14.00, in una struttura messa a disposizione dall’amministrazione comunale, tutti insieme, si potrà festeggiare con pranzo a sacco.
 
L’intento dell’iniziativa è riavvicinare la popolazione al proprio del territorio, promuovendo un’attività responsabile nei confronti dell’ambiente e capace di coesione fra le associazioni ecosolidali sannite.
 
L’iniziativa è realizzata senza uso di stoviglie monouso, in quanto aderisce alle “Pratiche responsabili per gli eventi culturali” promosse dal PoeCivismo/Art’Empori.
 
Le altre associazioni sostenitrici dell’iniziativa: GAS Arcobaleno, LIPU Benevento, WWF Associazione Sannio, Emisfero Sud (commercio equo), Slow Food Tammaro Fortore, La Cinta onlus, Comitato civico di San Salvatore Telesino, E’ più bello insieme (centro per disabili).
 
Programma. Luoghi di ritrovo: ore 8.30, piazza Risorgimento (Benevento); ore 9,00 – Mulino Ielardi (località Calise, San Giorgio la Molara). Partenza: ore 9.30, Mulino Ielardi. Difficoltà: Turistica (percorso adatto a tutti). Durata: 4 ore, fi no al centro storico di Molinara. Pranzo: ore 14.00, pranzo a sacco a Molinara, presso struttura (con servizi e riscaldamento) messa a disposizione dell’amministrazione comunale (senza uso di stoviglie monouso). Ritorno: dal centro storico di Molinara si ritorna a San Giorgio la Molara con le automobili.
 
Informazioni: Cosimo Gentilcore – 334 799 2047 – info@molinaracrossroads.it; Enzo Auletta – 320 740 6508 – enzo.auletta@gmail.com; Zio Bacco – 347.889 6433 – ziobacco@lerkaminerka.com
 
Dotazioni utili per l’escursionista: scarpe comode e adatte a camminare sui sentieri; vestirsi con indumenti comodi (a cipolla); nello zaino bisogna avere a disposizione un maglione, una giacca a vento impermeabile, un copricapo, guanti, pila tascabile, bicchiere di vetro, coltello, vino, acqua e colazione a sacco.
 

 

Formato pdf: Festa dell’escursionismo sannita 2012

il 2012 di Angelo Moretti

Che anno sarà il 2012? Il sondaggio Sky alle 14.00 di oggi dava al 64% la seguente risposta: “peggiore”.

Perchè ci aspettiamo il peggio? Mi vengono in mente diverse risposte.
 
La prima, forse condizionata dall’essere meridionale, è legata alla scaramanzia di chi evita di pensare al meglio per paura che il solo pensarlo possa farlo svanire. Sembra un archetipo, un’idea ancestrale legata al concetto del sogno, che se lo racconti poi non si avvera. Per cui i sogni vanno tenuti segreti, se non si avverano lo sapremo solo noi, se si avverano ben venga. Noi non ci siamo esposti. Ma se non si avvera dopo che l’ho raccontato mi sento in parte responsabile di aver creato e creduto ad un’illusione che è svanita quando l’ho detta ad altri.
 
La seconda è legata più ad un’immagine collettiva, contingente ma molto stringente e pregnante per noi tutti: la crisi. Il 2012 non può andare bene perchè siamo in crisi. La crisi è disegnata per noi dai telegiornali come un grafico cartesiano con una discesa a picco. Verso cosa? In cosa siamo in crisi? Io, e penso tutti voi, non possediamo nè azioni nè titoli  (qualcuno avrà solo le azioni di Banca Etica). Cosa stiamo perdendo in questa crisi? E come ne siamo corresponsabili se non abbiamo mai giocato in borsa! Perchè impegnarci ad uscircene se non ci siamo mai entrati? Noi non l’abbiamo certo provocata. Eppure ne siamo coinvolti fino ai capelli quando le politiche sociali smettono di essere finanziate, inseguendo chissà quale teoria di programmazione territoriale ( siamo la società globale che da i Nobel dell’economia a Sen e Stiglitz e poi programma la politica di un territorio ispirandosi a Marchionne e co.); ne siamo coinvolti perchè non riusciamo a creare nuove aziende che possano assumere i lavoratori licenziati  in quei pochi stabilimenti che circondano Benevento; perchè scegliere l’agricoltura sociale e la filiera corta è oggi una sfida ad un contesto economico basato sulla vendita di mele provenienti dal Trentino e pomodori importati dalla Tunisia o dalla Grecia.Il 2012 sarà peggiore per molti, perchè c’è la crisi. Ed allora la vera crisi non è economica ma della speranza. Pensare che andrà peggio sembra quasi un atteggiamento doveroso per essere realisti, dire che andrà megio ci farebbe sentire come quei personaggi che cercano di nasconderla per continuare in uno stile di vita che genera la crisi stessa. Ma essere solo realisti non ci impegna a sperare, a sfidare i nostri contesti territoriali per provare a cambiarli. La crisi è innegabile, la speranza come tensione dell’anima dovrebbe allora essere immancabile per chi si ostina a lavorare e ad impegnarsi nel sociale. Un testo che certamente andrebbe riletto in questi anni è “Furore” di Steinbeck. L’epopea di una famiglia americana nel disperato tentativo di evitare le conseguenze della crisi del ’29. Ma alla fine solo la relazione la salva, solo i beni relazionali salvano la vita alla comunità, mentre la crisi accompagna tutte le scene del racconto, fino alla fine.
 
Un’ultima risposta che mi viene in mente, come una suggestione, è che sia più semplice dire che l’anno che verrà sarà peggiore di quello che sta per finire. Pensare che sarà peggiore non mi impegna a migliorarlo. Dire che l’anno che verrà sarà migliore di questo, significa doversi inventare qualcosa di nuovo. Così come stanno le cose non possiamo dire che la società andrà per il meglio, per cui affermare che le cose miglioreranno nasconde, implicito, un mio impegno affinchè cio avvenga (potremo rivedere per il prossimo anno tutta la psicologia del positivo di Seligman). 
Ed allora ad un sondaggio che vedo come lontano e che non mi coinvolge davvero in un dialogo sul futuro, dirò semplicemente ciò che è già scontato: l’anno 2012 sarà peggiore del 2011.
 
Visto che non ci intervisteranno per sapere la nostra, dobbiamo reagire. Questa notte diciamo a tutti “buon anno”! Non perchè è educato, ma perchè ci impegniamo a renderlo migliore nonostante tutto. Perchè scegliamo uno stile di vita e non un altro, perchè mi impegno con tutto me stesso a non fregarti in borsa, a non fregarti al lavoro comprando beni di consumo che non ti pagano della tua opera, che non ti frego l’aria che respiri perchè mi impegno a inquinarla di meno da questa notte, che non ti rubo l’acqua perchè non la compro, ma utilizzo quella del nostro acquedotto, che non ti frego il lavoro con due lavori, che non ti lascio solo. Diciamo buon anno! Perchè mi impegno ad amarti con tutto me stesso, sarò un bene relazionale per te, che andrà sopra ogni crisi, sarò nutrimento per te se dovessi restare senza cibo.
Prendiamoci la responsabilità di sognare ad occhi aperti e di dire a tutti i nostri sogni, perchè diventino programmi di corresponsabilità.
Buon anno! Perchè nel 2012 ci sarò con tutto me stesso e ci saremo insieme!
 

Lettera aperta alla cittadinanza di Alessio Fragnito

Carissimi, da circa 20 anni uso la bicicletta come principale mezzo di trasporto e da almeno 2 anni incontro con sommo piacere tanti altri beneventani che come me hanno deciso di inquinare di meno e di muoversi in maggiore libertà. Il boom di bici a pedalata assistita, diventato una vera e propria moda, ha spinto la Provincia a lanciare l’idea del bike sharing. Consentitemi, da ciclista, di aprire un dibattito su tale argomento.

A mio giudizio il progetto di bike sharing è il classico passo più lungo della gamba. Sono ben altre le priorità, se le amministrazioni vogliono davvero incentivare l’uso della bici in città. Fare un bike sharing con bici a pedalata assistita è come fare una piscina per una casa che non ha ancora nè tetto nè impianto elettrico.

Dico questo per 4 ordini di motivi:

1 – A BENEVENTO NON CI SONO PISTE CICLABILI URBANE, per cui la libertà di circolazione delle bici è molto limitata. Sembra che nessuno sappia che, in assenza di piste ciclabili, la bici deve seguire tutte le regole a cui sono sottoposti gli altri veicoli a motore, con in più la penalizzazione di essere considerato “un intralcio” da parte del codice della strada. Per cui, in teoria, per circolare lungo il Corso Garibaldi ci vorrebbe il permesso riservato ai residenti, per non parlare del divieto di controsenso e guida sul marciapiede (vietato a tutti i veicoli). Per fare una pista ciclabile basta disegnare una linea bianca a margine delle strade già esistente e mettere qualche cartello, per un costo complessivo molto inferiore al progetto del bike sharing.

2 – A BENEVENTO NON CI SONO PARCHEGGI PER LE BICICLETTE, per cui, codice della strada in mano, le bici non potrebbero essere parcheggiate da nessuna parte in città, perchè non possono essere parcheggiate nè sui marciapiedi nè vicino a elementi di arredo urbano nè nelle strisce blu (perchè non sono quadricicli), eppure istallare delle rastrelliere o dei tubolari in acciaio costerebbe molto ma molto meno del progetto del Bike Sharing.

3 – A BENEVENTO NON ESISTE UN REGOLAMENTO MUNICIPALE CHE REGOLI LA CIRCOLAZIONE E IL PARCHEGGIO DELLE BICI, come invece esistono in tutte le città che hanno adottato il bike sharing, per cui non si sa dove poter parcheggiare, dove le bici possono andare, dove no, etc. Basterebbe mettere dei cartelli.

4 – A BENEVENTO NON C’E’ RISPETTO NE’ PER LE BICI NE’ PER I PEDONI NE’ PER I PASSEGGINI NE’ PER I DISABILI, come chiunque può sperimentare di persona prendendo la bici tutti i giorni.

Quando ci saranno tutti e 4 questi elementi, solo allora il Bike Sharing avrà un senso, farlo senza queste 4 condizioni necessarie significa destinare soldi pubblici alla vandalizzazione. Sia ben chiaro che io non pretendo che domani la Provincia faccia tutte queste cose.

Per adesso basterebbe che venisse garantita la quarta condizione, ovvero quella del rispetto verso ciclisti e pedoni da parte degli automobilisti. Poi, col tempo, il Comune si potrebbe dedicare alla redazione di un regolamento municipale che disciplini il parcheggio e la circolazione delle bici. Se poi l’uso delle bici dovesse diventare di massa allora si potrebbero fare le piste ciclabile e, infine, quando tutti useranno la bici almeno per i piccoli spostamenti, si potrebbe realizzare il bike sharing, che non deve essere necessariamente a pedalata assistita. Voglio infatti ricordare che la maggioranza delle città che hanno il bike sharing, mettono in condivisione bici comuni e non bici assistite, anche perchè la pedalata assistita dovrebbe essere riservata agli over 60, visto che la vera bici è a trazione esclusivamente muscolare.

Ma per farvi rendere conto di ciò che dico, riporto tre episodi emblematici:

1 – Sotto casa mia sono parcheggiate ogni giorno numerose autovetture sprovviste di permesso per la ZTL, nessuno si lamenta (tranne me) e i vigili non vengono a fare le multe se non quando li minacci di presentare una denuncia alla Procura. Ebbene, quando ho provato a parcheggiare la mia bici, tutti i residenti si sono ribellati, affermando che la mia bici “dava fastido”, mentre vengono tollerate le macchine parcheggiate in modo tanto selvaggio da impedirmi di entrare a casa mia a piedi. Addirittura una vicina ha minacciato di denunciarmi per danni perchè avevo parcheggiato la bici vicino il tubo fecale della sua abitazione.
Risultato: io non posso parcheggiare la mia bici in una zona a traffico limitato, mentre tutti i non residenti vi possono parcheggiare le loro automobili e i loro motorini.

2 – L’ultima volta che sono stato investito (mi capita in media 3 volte l’anno), è stato da parte di una signora che ha svoltato all’improvviso senza mettere la freccia. La bici è volata, io sono vivo per miracolo e la signora, appena uscita dall’auto, ha cominciato ad insultarmi, ha chiamato i vigili e appena questi sono arrivati ha cominciato a dire che doveva denunciarmi. Non mi ha mai chiesto se mi ero fatto male nè mi ha chiesto scusa, nemmeno quando i vigili le hanno detto che prima di girare occorre sempre mettere la freccia. Risultato: mentre io mi lamentavo dei dolori che cominciavo a sentire, la signora è salita in macchina e se ne è andata. I vigili non hanno provata a fermarla nè hanno preso il numero di targa. Sono stato una settimana con terribili dolori alla schiena, altri al posto mio avrebbero smosso avvocati di prim’ordine per farsi risarcire.

3 – l’ultima volta che sono andato alle Poste Centrali ho provato a parcheggiare la bici, come al solito, all’ingresso. Due vigili sono intervenuti per impedirmelo, dicendo che era sosta vietata. Io gli ho fatto notare che c’erano già altre automobili parcheggiate lì, e che il cartello indicava zona rimozione, ho quindi spostato la mia bici e l’ho parcheggiata su indicazione del vigile, dopo di che li ho invitati a far rimuovere anche le automobili e sono entrato negli uffici postali. Quando sono uscito nessun automobile aveva la multa sul cruscotto. Risultato: di fronte a 7 auto parcheggiate in zona rimozione, i vigili urbani intervengono per far rimuovere una bici parcheggiata nello stesso luogo.

Siete ancora convinti di voler fare il bike sharing?

Slow Food Benevento, il 7 dicembre, presso la libreria Masone
 presenta il libro Menesta asciatizza
A tavola con le piante spontanee dell’Appennino meridionale
Un testo sulle erbe e non solo di Franca Molinaro

Per il formato pdf: Terra Madre libro Menesta 

Le vere cause delle alluvioni.

Distruzione dell’Humus, disseccanti agricoli, abbandono dei terreni e distruzione di siepi… per migliaia e migliaia di ha …che confluiscono in ogni fiume…

Riportiamo agli agricoltori italiani la responsabilità della nostra salute.

di Giuseppe Altieri, Agroecologo

Se non mettiamo a posto l’agricoltura, liberandola dalla chimica che distrugge l’Humus e dalle speculazioni commerciali che provocano abbandono, le alluvioni saranno sempre più pericolose… per la mancanza di trattenimento delle acque “a monte” nei terreni agricoli.

Abbiamo oltre 25 miliardi di € di fondi comunitari di Sviluppo Rurale in Italia per il periodo 2007-2013 (ne sono stati spesi ad oggi meno della metà , ndr… e rischiamo di perderli anche per il prossimo periodo 2014-2020, se non li utilizziamo a dovere…), oltre ad almeno altrettanti fondi di cosiddetti Premi PAC di Sostegno al reddito degli agricoltori (con cui si continua a sostenere agricoltura chimica, ed allevamenti senza terra industriali, produttori di liquami inquinanti invece di fertile letame, ndr). Continua a leggere »

 
Il GAF (Gruppo d’Acquisto Fotovoltaico) “Sole in Rete” incontra la cittadinanza beneventana
Giovedì, 24 novembre 2011, ore 18.30, Auditorium Sacro Cuore (chiesa dei Cappuccini, via Meomartini) Continua a leggere »

“Compra una quota di futuro per i tuoi figli”. Campagna a sostegno del Ricorso al TAR promosso dal WWF Italia avverso la centrale a turbogas a Ponte Valentino

Il 12 e 13 novembre, a piazza Torre, sottoscrizione di quote per procedere al ricorso

Il WWF Sannio, affiancato dalle Associazioni della Rete Arcobaleno, promuove la campagna di raccolta fondi “Compra una quota di futuro per i tuoi figli” a sostegno del ricorso presentato al TAR dal WWF Italia contro l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) rilasciata dal Ministero dell’Ambiente alla società Luminosa il 26 luglio scorso per realizzare una centrale a turbogas nell’Area di Sviluppo Industriale di Ponte Valentino, nel territorio comunale di Benevento.

La campagna sarà una battaglia di civiltà contro una mega centrale della potenza di 385 mega watt che porterà i profitti in Svizzera e produrrà energia per le altre province, causando danni all’ambiente ed alla salute dei beneventani. L’impianto, se entrerà in esercizio, provocherà il surriscaldamento delle acque del fiume Calore e l’emissione nell’aria di CO2, biossidi e ossidi di zolfo, polveri sottili e ultrasottili che ricadrebbero in gran parte nelle vicinanze e nella conca beneventana, producendo gravi conseguenze sulla salute degli abitanti, come allergie, malattie respiratorie, cardiovascolari e tumorali, sul paesaggio e sull’ambiente, e  sull’economia del territorio almeno nelle vicinanze dell’impianto per la diminuzione del valore degli immobili e dei terreni e inficiando la sicurezza agro-alimentare della produzione locale.

Sarà un’azione di cittadinanza attiva per l’autodeterminazione del territorio contro un’opera voluta dalla Regione Campania e dal Governo centrale, sebbene avversata dal Comune e dalla Provincia di Benevento.

La raccolta fondi avrà come protagonisti i cittadini che mediante la sottoscrizione volontaria di quote da 5 euro parteciperanno al sostenimento del ricorso al TAR attivando una forma di tutela collettiva contro il funzionamento della centrale.

Sabato 11 e domenica 12 novembre, a Benevento, il WWF Sannio e le Associazioni della Rete Arcobaleno incontreranno i cittadini presso il gazebo informativo in piazza Torre, davanti alla Basilica di San Bartolomeo.

Le sottoscrizioni continueranno presso le sedi delle associazioni sostenitrici della campagna: WWF Sannio; Rete Arcobaleno Benevento; Lipu Benevento; GAS Arcobaleno Benevento; Codisam di Sant’Arcangelo Trimonte; Lerka Minerka; Slow Food Benevento; La Cinta onlus; Januaria, natura e cultura; Emisfero Sud, Bottega del Commercio Equo; Comitato civico di San Salvatore Telesino; A Guardia dell’Ambiente, Guardia Sanframondi; La Città di Eufemia, San Lorenzello; Club Alpino Italiano, sezione di Benevento; E’ Più Bello Insieme, centro per disabili.

Domenica 9 ottobre
 
Villa Securitas San Giorgio del Sannio
Prima edizione della giornata ecologica: San Giorgio EcoFestival.
Il festival è organizzato dal neonato Forum giovanile di San Giorgio del Sannio, in collaborazione con l’associazione Lerka Minerka, la Rete Arcobaleno di Benevento e con il patrocinio del comune di San Giorgio del Sannio.

La manifestazione nasce dall’esigenza di creare un movimento nella nostra cittadina che guardi allo sviluppo sostenibile e alla tutela dell’ambiente partendo dalla conoscenza del nostro territorio e delle nostre tradizioni. La giornata prevede un’escursione guidata su “Le Surte”, colline ubicate a sud di San Giorgio del Sannio, nei territori di confine tra la provincia di Avellino e quella di Benevento.

Durante l’escursione saranno offerti, grazie al contributo delle Pro Loco di San Giorgio del Sannio e di San Nazzaro, prodotti tipici locali, vino e tant’altro. Tutto il materiale usato sarà materiale riciclabile o biodegradabile.

Il San Giorgio EcoFestival chiuderà in Villa Securitas con il concerto del collettivo “Cantautori in cerca d’autore“, formato da musicisti provenienti dal Cilento, dalla Basilicata e dal Sannio, un collettivo capace di spaziare dal jazz alla sperimentazione musicale, da momenti riflessivi a forme di cantautorato alternativo.

PROGRAMMA

9:30 incontro in Villa Securitas

10:00 partenza per “Le Surte” (il percorso è mostrato nell’immagine)

13:00 sosta a San Nazzaro: accoglienza della Pro Loco del posto con vino e prodotti tipici e pranzo con colazione a sacco

16:00 rientro in Villa Securitas

20:00 concerto in Villa Securitas: “Cantautori in cerca d’autore” Giuseppe Di Taranto, Vincenzo Ippolito, Zampanò Forti (alle chitarre Luigi De Cicco e Antonello Orlando)

 

Degustazioni e conoscenza della prima colazione con i prodotti del Commercio Equo e Solidale.
Gesti quotidiani per una sicurezza alimentare, redistribuzione del reddito, tutela ambientale.

Per il formato pdf: Colazione equa


Promosso dalla Rete Arcobaleno, sabato 1° ottobre 2011, ore 12.00, presso il Caff’Emporio della libreria Masone Alisei di Benevento, con Emergency protagonista, si svolgerà un “Associ’Ap, Aperitivo Associativo” per approcciarsi alle realtà di aggregazione responsabile che animano il territorio.

“Il mondo che vogliamo. La proposta di Emergency” è il tema di questo incontro con Giuseppe Villarusso del coordinamento Volontari di Emergency.

Durante l’aperitivo con cibi del territorio organizzato dai volontari di Emergency di Avellino e Benevento, sarà presente un banchetto informativo e di raccolta fondi (emergency_montemiletto@virgilio.it-345/7644604 – 349/3729700).

Emergency è un’associazione italiana indipendente e neutrale, nata per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.

per il formato pdf  clicca qui 

Per il formato pdf, clicca qui: Orto in festa 10 09 11 

http://www.villapastenella.it/

http://www.terrecaudium.it/

Fotoracconto dell’Escursione campestre di domenica 7 agosto 2011 a San Giorgio la Molara.
Organizzata da Fratres di San Giorgio la Molara e promossa da CAI. Club Alpino Italiano, sezione di Benevento, alcune associazioni della Rete Arcobaleno (Lerka Minerka, Codisam, GAS Arcobaleno) e i Cavalieri dell’Ufita.

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La terza edizione dell’Escursione campestre sui monti del Fortore si terrà domenica, 7 agosto 2011. L’iniziativa, nata per agevolare nella popolazione attività relazionali in armonia con l’ambiente e con il corpo, è organizzata dall’associazione Fratres, donatori di sangue (Consiglio provinciale e gruppo locale di San Giorgio la Molara), con il CAI (Club Alpino Italiano, sezione di Benevento) ed è promossa da alcune associazioni della Rete Arcobaleno (LIPU Benevento, Lerka Minerka, Codisam, GAS Arcobaleno). Continua a leggere »

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Comune Di Sant’Arcangelo Trimonte

Basta Immondizia da Napoli

Sant’Arcangelo Trimonte e il Sannio hanno già dato. Non accettiamo ulteriori sversamenti di rifiuti da fuori provincia in una discarica in frana, parzialmente sotto sequestro e al limite della capienza. Continua a leggere »

Programma Raduno Nazionale Clown Dottori, Apice 2011, dal 7 al 10 luglio Continua a leggere »

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